Ho il prediabete. E ora?


 2018-02-10

Forse avete avuto la sensazione che ci fosse qualcosa di sbagliato nel vostro corpo o avete notato delle macchie scure sul collo, sulle ascelle, sulle ginocchia o sui gomiti. Forse durante un controllo di routine il medico ha notato che i livelli di glucosio nel sangue erano più alti del normale e si è chiesto se avesse il diabete. Invece il medico ha detto che avete il prediabete. È un sollievo avere la risposta al perché di queste esperienze, ma forse vi starete chiedendo: Ho il prediabete, cosa significa e cosa devo fare? 

COS’È IL PREDIABETE?

Il prediabete indica che il glucosio nel sangue è leggermente più alto del normale, ma non abbastanza da essere considerato diabete di tipo 2. Il prediabete è un segnale di allarme che indica che qualcosa non funziona correttamente nel modo in cui si metabolizza il glucosio. 

Tuttavia, se si apportano alcune modifiche alle proprie abitudini e al proprio stile di vita, è possibile prevenire o ritardare la progressione verso il diabete di tipo 2.  

PENSARE AL PANCREAS COME A UNA “SPUGNA”

Come educatrice sul diabete, di solito uso una spugna piena d’acqua come esempio per modellare il modo in cui il pancreas produce insulina. In questo esempio, la spugna rappresenta il pancreas e l’acqua l’insulina. Tutti noi nasciamo con la spugna per evitare di esaurire l’acqua, ma quando seguiamo una dieta ricca di cibi elaborati con un alto contenuto di grassi, sodio e zuccheri raffinati, strizziamo la spugna un po’ più del solito e riduciamo la quantità di acqua al suo interno. 

Se a ciò si aggiungono fattori come uno stile di vita sedentario, lo stress e il consumo insufficiente di frutta e verdura, che ci forniscono molti nutrienti, arriva il giorno in cui la spugna ha pochissima acqua. Questi fattori causano l’insulino-resistenza, che spiego meglio di seguito. 

RESISTENZA ALL’INSULINA 

L’insulino-resistenza si verifica quando le cellule muscolari, grasse ed epatiche non rispondono bene all’insulina. Immaginate le vostre cellule come una serratura e l’insulina come una chiave. 

La chiave è leggermente storta e non riesce ad aprire la serratura in modo che il glucosio del sangue possa entrare nella cellula. Poiché le cellule non riescono ad assorbire facilmente il glucosio dal sangue, il pancreas deve produrre più insulina. Se il pancreas è in grado di produrre abbastanza insulina per superare la debole risposta delle cellule all’insulina, i livelli di glucosio nel sangue rimarranno a un livello adeguato. Ma se non riesce a produrne a sufficienza, si inizierà a vedere un aumento della glicemia che indica che qualcosa non va.

Come fa il medico a sapere che avete il prediabete? Gli esami di cui ho parlato prima probabilmente includevano alcuni di questi:

  • Test dell’emoglobina glicata (A1c). Questo test indica la glicemia media degli ultimi tre mesi.
  • Test della glicemia a digiuno. Un campione di sangue viene prelevato dopo un digiuno di 8 ore.
  • Test di tolleranza orale al glucosio. Si preleva un campione di sangue dopo un digiuno di 8 ore, si beve una soluzione zuccherina e si analizza il glucosio due ore dopo.
Emoglobina glicata (A1C) Glicemia a digiuno Test di tolleranza al glucosio
Intervallo Normale 5.7 % <100 mg/dL <140 mg/dL
Prediabete 5.7-6.4 % 100-125 mg/dL 140-199 mg/dL
Diabete >6.5 % >125 mg/dL >200 mg/dL

 

AVETE IL PREDIABETE, E ORA?

Sappiamo già che il prediabete è uno stato in cui ci si trova prima di ammalarsi di diabete, ma dopo la diagnosi si ha un ampio controllo sui fattori che possono impedire la progressione verso il diabete di tipo 2. Uno dei fattori chiave è la valutazione dell’ambiente, delle abitudini alimentari e dell’attività fisica. 

Il Programma nazionale di prevenzione del diabete si concentra su questi ultimi due aspetti. Mantenendo una dieta sana, povera di alimenti trasformati e composta principalmente da frutta, verdura, carni magre e frutti di mare, legumi e altro, insieme a un’attività fisica quotidiana fino a 150 minuti alla settimana, è possibile prevenire o ritardare l’insorgenza del diabete di tipo 2 e riportare i livelli di glucosio alla normalità. 

Tuttavia, se vi viene diagnosticato il diabete di tipo 2, potete comunque adottare gli stessi comportamenti per mantenere livelli di glucosio sani e vivere una vita piena e sana con il diabete. Non c’è da vergognarsi di vivere con il diabete di tipo 2 o il prediabete. 

 

Scritto da Eugenia Araiza, CDE Nutrizionista, Pubblicato , Aggiornato 21/09/22

Eugenia è laureata in Nutrizione ed è un'educatrice del diabete. Le è stata diagnosticato il DT1 23 anni fa. Attualmente lavora presso https://www.facebook.com/healthydiabetesmx/ https://www.healthydiabetes.mx Le piace studiare e aiutare le persone a gestire il diabete.